Milano, capitale europea del congelato

  • 14 de jun. 2016

Da mezzanotte all alba, tra baby-spada. tonno e branzini allevati, fra i banchi dove si compra sottovoce e si paga con tagliandi verdi.


Camion e furgoni, superata la sbarra allingresso , avanzano a passo duomo e si infilano nei parcheggi di un capannone illuminato, lungo e stretto, con porte su ogni lato. Fuori è ancora notte, c è la luce fioca dei lampioni e il silenzio di una periferia che resterà immobile ancora per qualche ora. Dentro è come se avessero spostato le lancette dell orologio. Il mercato ittico di Milano, in via Lombroso, fra il centro e Linate, è un area di 10mila metri quadrati prima del canile e dopo il vecchio macello, una grande piazza che si anima quando il resto della città si ferma. Ogni notte, da martedì a sabato. Tutto l anno. Entri e il primo colpo d’occhio è a terra, il pavimento è bagnato e sporco, acqua, sangue, ghiaccio. Sono giornate torride ma qui dentro tutti portano scarpe chiuse, o stivali di gomma. Servono per non inzupparsi e per proteggersi perché ad altezza caviglie scivolano veloci sui carrelli sciabole di pesci spada e pinne taglienti. In questo mercato di notte niente ricorda quelli di giorno.Milano, capitale europea del mercato ittico
Da mezzanotte all alba, tra baby-spada. tonno e branzini allevati, fra i banchi dove si compra sottovoce e si paga con tagliandi verdi.
Camion e furgoni, superata la sbarra all ingresso , avanzano a passo d uomo e si infilano nei parcheggi di un capannone illuminato, lungo e stretto, con porte su ogni lato. Fuori è ancora notte, c è la luce fioca dei lampioni e il silenzio di una periferia che resterà immobile ancora per qualche ora. Dentro è come se avessero spostato le lancette dell orologio. Il mercato ittico di Milano, in via Lombroso, fra il centro e Linate, è un area di 10mila metri quadrati prima del canile e dopo il vecchio macello, una grande piazza che si anima quando il resto della città si ferma. Ogni notte, da martedì a sabato. Tutto l anno. Entri e il primo colpo d occhio è a terra, il pavimento è bagnato e sporco, acqua, sangue, ghiaccio. Sono giornate torride ma qui dentro tutti portano scarpe chiuse, o stivali di gomma. Servono per non inzupparsi e per proteggersi perché ad altezza caviglie scivolano veloci sui carrelli sciabole di pesci spada e pinne taglienti. In questo mercato di notte niente ricorda quelli di giorno.

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